Nel corso della vita di un bambino il massaggio può essere percepito come nutrimento emotivo e come riferimento nei momenti di crisi che il rapido sviluppo psicologico ed emotivo comporta. L’evidenza clinica e recenti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a diversi livelli.
La pelle è l’organo sensoriale più antico ed esteso del corpo: termina la sua formazione intorno all’ottava settimana di gestazione e ricopre tutta l’estensione corporea dalla testa ai piedi.
Il bambino in utero riceve le prime stimolazioni sensoriali muovendosi all’interno del liquido amniotico, toccandosi e sperimentando i limiti delle pareti uterine. I bambini percepiscono bene il contatto attraverso la parete addominale ed uterina.
Contro di esse il bambino punta le mani ed i piedi, a volte la testa ed il sedere spaziando all’interno del suo piccolo mondo e confrontandosi con i suoi confini. E quando questo piccolo mondo diventerà troppo piccolo per permettergli di muoversi e di esprimersi, calcerà facendo sentire in questo modo la sua voglia di uscire, il suo volere, l’imporre la sua volontà. Allo stesso modo farà i capricci e “punterà” i piedi una volta che inizierà a vivere fuori dal contenitore materno.
Il nascituro si nutre di affetto e di emozioni. Le emozioni vissute dalla madre consentono la messa in circolo, da parte del sistema limbico, delle endorfine: gli ormoni della “felicità” che favoriscono la crescita del bambino prenatale ed in particolare lo sviluppo del sistema immunitario.
Il nutrimento materno non avviene solo con gli alimenti di natura organica ma anche con comportamenti, abitudini di vita ed emozioni, sentimenti, idee, affetti, immagini, pensieri, fantasie ed ideali che la madre vive (Comunicazione profonda).
Quindi durante la gravidanza, la madre rappresenta per il figlio il suo ambiente di vita, il suo tutto e gli effetti saranno diversi a seconda del suo vissuto e degli atteggiamenti che ha verso di lui. Proprio per questo anche i piedi del bambino appena nato “parlano” e sono ricchi della storia fisica ed emotiva che hanno vissuto in quei nove mesi di gravidanza, storia che appartiene a ciò che la madre ha vissuto in quei nove mesi, quel vissuto che ha inevitabilmente coinvolto la sua pancia e quindi il bambino che porta in grembo. Se è vero che al 20° giorno il cuore già comincia a pulsare è altrettanto vero che sono già presenti i riflessi in tutto il corpicino di quel fagiolino. Pertanto è vero che quei riflessi si rispecchiano anche in quei piedi così piccoli. Riflessi che riflettono la vita fisica ed emotiva del bambino congiuntamente alla madre ed al suo vissuto.
La riflessologia è un’antica tecnica manuale che, ha dato prova di grande efficacia anche nei bambini. Permettere al proprio bambino di beneficiare di trattamenti di riflessologia plantare significa permettergli di conoscersi e rilassarsi, stimolarlo ad un ascolto dell’altro, all’aiuto dell’altro. Inoltre permette di attivare il processo di autostima del bambino, rispondendo al suo bisogno d’amore, aiutandolo nella crescita e preservandone la salute. Il massaggio riflessogeno può essere applicato sin dai primi giorni di vita e può accompagnare la crescita del bambino, con le varie modifiche e adattamenti, riguardati l’intensità e i tempi delle stimolazioni.
Le stimolazioni attraverso la riflessologia plantare rappresentano un ottimo mezzo di prevenzione. Esse, infatti, hanno la capacità di influire positivamente sull’organismo potenziando il sistema immunitario del bambino.
In caso di febbriciattole o durante il periodo della crescita dei denti con conseguente infiammazione gengivale, raffreddori, stipsi o diarrea, la stimolazione delle zone riflesse porterà un miglioramento notevole, attenuando le cause del malessere.
Come detto in precedenza, la riflessologia assume un ruolo importante nell’equilibrio energetico e nella prevenzione dei disturbi del bambino in quanto:
- Favorisce uno stato di benessere psico-fisico generale, stimolando le funzioni vitali: respirazione, circolazione, difese immunitarie, sistema nervoso, ecc…;
- Migliora la digestione e il metabolismo, stimolandone una crescita equilibrata;
- Calma ed attenua il dolore;
- È particolarmente utile nei bambini in caso di pianto, dovuto a disturbi gastrici o intestinali;
- Valorizza la presa di coscienza del proprio corpo ed aumenta la fiducia in sè stesso;
- Rinforza la relazione genitori-figli.
L’ OMS relativamente alle cure postnatali per il neonato si raccomanda che:” …- la madre e il bambino non dovrebbero essere separati e devono stare nella stessa stanza 24 ore al giorno. Andrebbero incoraggiati comunicazione e gioco con il neonato…”.
Da qui si evince l’importanza del massaggio, del tatto e del contatto…
Sul piano psicologico il massaggio favorisce l’attaccamento con l’adulto che si prende cura di lui e viceversa; infatti, anche l’attaccamento influenza il modo di “toccare” il bambino che diventa sempre più personale indirizzando, attraverso il contatto, quella miriade di messaggi silenziosi e invisibili che a livello intrapsichico determinano fiducia e serenità.
È molto importante adeguare il massaggio al bambino e non viceversa ed è molto importante da parte del genitore, mettersi in ascolto.
Con il massaggio non viene accarezzato solo il corpo ma anche quegli stati emotivi della persona che, gradualmente, impara a sciogliere le sue tensioni. Attraverso il massaggio, inoltre, il bambino sente lo stato d’animo dell’adulto, sente quanto si ha fiducia in lui, sente la sicurezza e l’insicurezza. Tutte queste ragioni influenzano la formazione del sé del bambino.
Il massaggio aiuta a creare il bonding, soprattutto nei casi in cui bambini e genitori sono stati fisicamente separati alla nascita (come nei casi di parto cesareo o di bambino prematuro). Il massaggio, attraverso il contatto, aiuta la realizzazione di questa prima tappa dello “stare uniti”, dell’attaccamento, indispensabile per affrontare in modo sereno i successivi “distacchi” e quindi la “crescita” della relazione.
I benefici di tale “tecnica” si riscontrano sul bambino, sul genitore e sugli altri (per esempio sui fratelli più grandi).
- I benefici sul genitore: rafforza la relazione, la complicità con il bambino. Il massaggio rappresenta un forte momento di intimità; aiuta il genitore a conoscere meglio il bambino ed a conoscerlo nel profondo; continuazione del rapporto madre- bambino e ritualità; stimolo per trovare nuove strategie per entrare in contatto con il proprio bambino; capire i limiti e rispettare i tempi del bambino; stimolo per coinvolgere i fratelli e l’altro genitore; il genitore impara a rilassarsi; il genitore impara a prendere “contatto” con il proprio bambino e a conoscerlo meglio.
- I benefici sul bambino: favorire la relazione/attaccamento; favorire le funzioni vitali (circolazione, respirazione, digestione…); conoscenza e consapevolezza del proprio corpo (consapevolezza del sé corporeo); continuità della relazione con la mamma; favorire l’attaccamento con la figura paterna; comunicazione non verbale; infondere sicurezza, tranquillità, affetto, consolazione, calore materno; è un momento di gioco ed è dedicato solo al bambino; sollievo per i dolori relativi alla dentizione, alle coliche; favorire lo scambio e la conoscenza genitore/bambino.
- I benefici su tutta la famiglia: coinvolgimento dei fratelli, coinvolgimento della famiglia allargata, ambiente più tranquillo, riduzione di gelosie e conflitti, migliore qualità del sonno.
- I benefici per la società: maggior rispetto ed empatia, aumento dei benefici del contatto, riduzione di violenze ed abusi.
La riflessologia plantare come il massaggio infantile è utile per tutti, bambini e adulti, ma in età pediatrica lo è ancor di più soprattutto per i bambini che hanno vissuto momenti di disagio come:
- I bambini adottati, nei quali rafforza il legame e la comunicazione con la madre ed il padre adottivo;
- I bambini che hanno i genitori poco presenti nella loro vita quotidiana. In questi casi il trattamento riflessologico mette in campo anche dinamiche emozionali che portano ad un lavoro di interazione e collaborazione con il riflessologo e che conduce ad un miglioramento relazionale genitori, figli; il corso di massaggio infantile, invece conduce i genitori ad una comunicazione con il proprio bambino comunicazione che avviene prima attraverso una semplice osservazione poi attraverso una presa di coscienza “comunicativa”;
- I bambini che non sono stati allattati al seno della madre, con il trattamento riflessogeno ricevono nutrimento energetico che rafforza l’intesa ed il rapporto sentimentale tra genitori e figli; con il massaggio infantile si riprende il “legame interrotto”;
- Nei bambini con bisogni speciali la riflessologia attenua molti sintomi ed il massaggio infantile supporta il genitore nella conoscenza, comunicazione, cura ed accettazione del proprio bambino.
In ogni caso, sia il massaggio infantile che la riflessologia plantare valorizzano il bisogno di contatto fisico di cui necessita ogni bambino: necessità primordiale e fondamentale per l’equilibrio duraturo dell’uomo.
Il bambino che viene toccato impara a sua volta a toccare, e questo veicolo d’amore rimane in lui come una sorta di matrice per le relazioni future. Ed è proprio attraverso il tatto che il bambino inizia a conoscere, esplorare, entrare in contatto con il mondo.
Il tatto diventa quindi lo strumento per l’esame della realtà delle cose, il senso che definisce le cose e le rende reali. Attraverso il tatto il bambino (ma anche l’adulto) prende atto che il mondo non è solo miraggio offerto dalla vista ma può essere definito attraverso i propri confini come qualcosa al di fuori di sé. La storia ci insegna che i confini non sono solo muri invalicabili ma anche luoghi di fecondo interscambio. Allo stesso modo la pelle non è solo una barriera che protegge dall’esterno, che filtra ed impedisce agli agenti estranei di entrare, evitando malattie ed infezioni. Essa è anche una membrana permeabile che ci permette di comunicare ed anzi l’importanza della pelle sta proprio nella doppia capacità di separare e proteggere ed allo stesso tempo di aprire al contatto. Proprio come accade con l’esterno: la pelle definisce anche l’interno, definisce me, dice chi sono e come vivo. Toccare e lasciarsi toccare, abbracciarsi, accarezzarsi sono tutti gesti che creano il limite di sé ed il limite dell’altro, compenetrando allo stesso tempo me e l’altro. Toccare è anche sempre essere toccato: è uno scambio che crea reciprocità fra le persone, dice qualcosa di noi attraverso l’altro e crea relazione; la pelle non è tanto una superficie quanto lo specchio dell’interiorità della persona. Pertanto il tatto è il senso del limite e dell’incontro, che crea la realtà e che annulla la distanza fra le persone fornendo amore e conforto e scongiurando solitudine e tristezza.
La riflessologia plantare come il massaggio infantile hanno dimostrato l’effetto benefico sullo sviluppo e apprendimento del bambino a diverse età ed a diversi livelli.
Il ruolo del genitore è quello di offrire al figlio una base sicura di relazione, in cui possa sentirsi libero di esprimere e manifestare le sue emozioni positive e negative, amplificando e rafforzando le prime anche grazie alla comprensione di quelle negative. Per i figli è importante che i genitori prestiamo attenzione ad ogni loro segnale di malessere o disagio anche fisico, che si mettano in ascolto senza giudizio né preconcetti e che li rassicurino dando fiducia, infondendo loro serenità e ciò possono farlo solo se loro stessi come genitori sono fiduciosi e sereni. Solo così potremmo sperare che non si disprezzino o non sprechino la loro salute e perdano di vista il loro cammino di vita.